venerdì 28 gennaio 2011

sabato 6 febbraio 2010

Salve a tutti.
Questo è il mio primo articolo in assoluto su questo e su qualsiasi altro blog.
Io creo immagini, e sono passato come molti dalla fotografia analogica a quella digitale.
Alcuni miei lavori, vecchi e nuovi, sono pubblicati su flickr, su behance e su you tube.
Sono diventato "multimediale" da pochi giorni, e la notevole fatica a muovermi in questo mondo, non mi impedisce di subirne il fascino. Inoltre la quantità abnorme di tutto quello che si può trovare sul web un po' mi stordisce. Vengo colpito dalla famosa sindrome da biblioteca: "Oddio, non riuscirò mai a leggerli tutti...".
In effetti la vita è diventata macchinosa...
Una volta un Weegee a caso, fotografava la cronaca nera con la Graflex, una di quelle fotocamere a soffietto, ingombranti ma definite con un eufemismo "portatili". Erano sormontate da un flash grande come un lampione, e il bulbo si deformava dopo ogni lampo.
La pellicola era a lastre. Ogni chassis (una specie di libricino scuro) ne conteneva 2, una davanti ed una dietro. Per fare una foto, dovevi infilare lo chassis nel retro della camera, toglierne la protezione in modo che la pellicola potesse essere impressionata al momento dello scatto, controllare tempi e diaframma a occhio, caricare la molla dell'otturatore, infilare un bulbo nel flash, inquadrare e... clic!
Avevi bisogno di fare la seconda? Dovevi: chiudere la protezione sulla prima lastra per non farle prendere luce, sfilare lo chassis, infilarlo di nuova ma al contrario, sostitire il bulbo ormai fulminato del flash con uno nuovo, togliere la protezione della lastra, ecc...

A notte fonda rientravi nella casa laboratorio con una ventina di lastre impressionate. E lì c'era tutto quanto era avvenuto a New York quella notte. Vagliarle con attenzione e scegliere la foto da prima pagina era ridotto a questi numeri e a queste unità di attenzione.
Bene, USCIVANO DELLE ISTANTANEE DA URLO (quando hai ha disposizione un solo colpo di lancia, non lo sprechi mai...): persone congelate in un gesto inequivocabile, sentimenti svelati da uno sguardo o da una piega delle labbra... Le foto veramente parlavano, e meglio di un professore di latino.
Ora invece...
Un mese fa sono andato al vernisage di un mio amico pittore. Presenti personalità politiche, critici, amici, collezionisti. E un fotografo per certificare gli "Io c'ero...".
Munito di una Canon digitale di ultima generazione con scheda di memoria da 4 Giga, ossia con la possibilità di contenere un migliaio di foto ad alta definizione, il tipo ad ogni tête a tête congelava sorrisi a raffiche di 12 scatti in un paio di secondi. Il rumore era quella di un'arma automatica: ta ra ta ta ta ta... ta ta ta ta ta
Giusto così... Una scheda di memoria non è come la pellicola: la paghi una sola volta poi la formatti all'infinito ed è sempre nuova, pronta all'uso e a costo zero: perché rischiare di avere il sindaco che brinda mentre il questore ha gli occhi strizzati? Su 12 scatti quello dove entrambi siano presentabili c'è per forza.
Ma....
Ma quando torna a casa, fotografo moderno deve scaricare a computer e vagliare uno ad uno non meno di 6/700 scatti. Gli ci vuole una vita e mezzo, si esaspera, le sue capacità critiche e la sue concentrazione scemano per stanchezza e noia. È probabile che alla fine vengano scelte le immagini meno interessanti.
Eccolo fregato: la sua super tecnologia alla fine gli da un risultato scadente, quando Weegee, dalla miseria di una ventina di lastre, riusciva ad estrarre diamanti...

Le nuove tecnologie sono fantastiche, ma ci fanno perdere il colpo d'occhio e la capacità di decidere velocemente, perché ci abbassano il livello di necessità (la sola cosa in grado di tirar fuori dall'uomo le sue abilità divine).

La soluzione penso sia tornare a fidarsi del proprio istinto e della capacità di creare futuro.
Ossia tornare a privilegiare la Sapienza al posto della Conoscenza. Il che vuol dire:
essere certi che si "inciamperà" nel libro giusto in mezzo a migliaia e farselo cadere addosso, oppure sapere che la prossima sarà la foto perfetta e scattarla sicuri del risultato, o ancora, decidere di incontrare su di un blog le meglio "grandi anime" del circondario, ed incontrarle.

Molto più funzionale, molto più divertente...